A piedi tra storia e leggenda
Voglio immaginare che tu sia arrivato da Udine in treno a Cividale o con la “littorina” come viene ancora chiamata dai locali. Il punto di partenza per il tuo lento peregrinare alla ricerca della identità di questo luogo è infatti la stazione ferroviaria. Al tuo arrivo, una inaspettata sorpresa! Un complesso moderno sede di una banca. Non te la aspettavi di trovare questa architettura avveniristica in una città UNESCO, vero? Inizia con il Parco Italia, ti voglio presentare “Arnoldo”, il pino nero più alto della regione FVG, un maestoso esemplare di Pinus Nigra, ha circa 130 anni ed è alto addirittura oltre 25 metri. Uscendo dal parco, prosegui verso il Borgo San Pietro, sulla sinistra vedrai l’Arsenale Veneto, porta di accesso al Borgo. Camminando sempre dritto, raggiungerai la Via dei Mulinuss, (piccoli mulini), per indicare i mulini che si trovavano lungo il corso d’acqua che hai alla tua destra. Oggi rimane soltanto una piccola casetta a ricordare questa attività, restaurata dopo il grave sisma del 1976 ed oggi sede degli alpini. Fino agli anni Sessanta qui vi lavorava un mugnaio, molti cividalesi lo ricordano ancora. Risali la scala e percorri il viottolo ombreggiato che corre lungo la sponda destra del Natisone, in fondo troverai un maestoso torrione e una cinta muraria di epoca veneziana, che delimitano il Borgo San Pietro. A sinistra trovi il Ponte Nuovo da qui un colpo d’occhio sul simbolo di Cividale, il Ponte del Diavolo. Non lasciarti scappare l’occasione per una foto, ci passeremo sopra, ma la vista da questa prospettiva è irripetibile. Imboccando la prima strada sulla sinistra in fondo al Ponte, la via San Lazzaro, arrivi in Borgo di Ponte. Lungo la strada, la facciata di una chiesetta dedicata proprio a San Lazzaro, un piccolo affresco che lo ricorda sulla facciata della casa accanto, i resti di antiche mura medievali, tracce di un fossato, un palazzo nobiliare e infine, in fondo alla via, a sinistra, il famoso Ponte del Diavolo. Non vi è descrizione di Cividale che non parli della leggenda di questo ponte costruito in una notte proprio dal diavolo! Se sei un camminatore però e vuoi prolungare il tuo giro, non passare sul ponte ma gira a destra, supera le mura veneziane e prosegui a sinistra. Se ti può aiutare segui l’indicazione Alpe Adria Trail, non ti puoi sbagliare. Ti troverai in pochi minuti in via del Paradiso, la strada si restringe, la vegetazione si infittisce.
Per completare il percorso, ritorna indietro fino al Ponte del Diavolo, che la leggenda vuole fosse stato ultimato dal Diavolo in una notte in cambio dell’anima del primo cividalese che vi fosse passato sopra ma la prima creatura a calpestarlo fu o un cane o un gatto. A destra in fondo al ponte, immergiti nell’atmosfera medievale irripetibile di via Monastero Maggiore, il cuore del Borgo Brossana. Qui si trova uno dei capolavori per eccellenza di epoca longobarda: il Tempietto Longobardo. Le sorprese che ti attendono sono numerose in questa parte della città. Avrai già intravisto un signore un po’ paffutello con un pupazzo, fermo all’ingresso di un edificio. È Vittorio Podrecca il padre del teatro dei piccoli, che invita i passanti a visitare il museo a lui dedicato: il CIPS (Centro Internazionale Podrecca Signorelli). Se sei con dei bimbi la sosta è obbligatoria, se ci sono soltanto adulti lo è altrettanto. Sarai accolto da pupazzi, marionette, che fanno a gara per attirare la tua attenzione. Poco più avanti nella Piazzetta San Pietro e San Biagio, sulla facciata della chiesa c’è un altro personaggio ad attenderti: San Cristoforo, il Santo protettore dei viandanti e dei pellegrini che di qui, scendendo dal Nord, passavano numerosi. All’incrocio con via delle Mura, gira a sinistra da un lato avrai le mura veneziane ancora in parte visibili, dall’altro in lontananza le Valli del Natisone. Per proseguire l’itinerario devi salire leggermente e raggiungere Piazza San Giovanni. Da qui partiva fino agli anni Cinquanta la corriera che riportava, nelle Valli del Natisone, chi raggiungeva Cividale nelle due giornate settimanali di mercato. In questa piazza si poteva parcheggiare l’animale acquistato per proseguire con gli acquisti e poi ripassare a ritirarlo prima di salire sulla corriera. L’unico ticket da pagare era probabilmente una meritata consumazione presso il locale che ospitava l’animale. Era una festa il mercato a Cividale! Vi giungevano donne, bambini, uomini. La corriera a volte straripava di persone e animali, tanto che necessitava una spinta per ripartire! Un sottoportico, il Volton ti conduce alla Piazza delle Donne, ufficialmente Piazza Paolo Diacono, un tempo piazza del mercato; qui il giovedì e il sabato, giornate di mercato, le donne la facevano da padrone. E ora non ti resta che attraversare il Borgo San Domenico, lungo via Carlo Alberto fino a via Canussio. Qui, a metà via, si trova un edificio con un’architettura singolare, eclettica. Si tratta del Castello Canussio Craigher, una costruzione antica, rivisitata e ampliata nel corso dei secoli, un luogo che ha svolto varie funzioni, pensa è stato per un certo periodo addirittura una caserma dei carabinieri! Pochi passi ancora lungo viale Monsignor Liva, viale della Libertà e sei arrivato al punto di partenza, alla stazione ferroviaria; la “littorina”, nella versione moderna, è già pronta a partire!